Umberto Giraudo, romano, classe 1972, è un maestro dell’ospitalità, uno dei più bravi in assoluto. Niente iperboli o esagerazioni, l’ospitalità nella più calorosa, precisa e morbida accezione sembra essere il fil rouge che guida questo nuovo Maestro d’Arte e Mestiere.
La carriera inizia presto e nei modi più diretti: la gavetta sulle navi da crociera, in cui lo sfarzo del lusso incontra la mole dei grandi numeri. Tuttavia la rotta è tracciata: accumulando conoscenza ed esperienza, Giraudo apprenderà lo stile delle grandi maison d’Oltralpe lavorando da Alain Ducasse, ampliando le sue competenze all’ombra della Tour Eiffel e sulle mondane promenade della Costa Azzurra in quel di Montecarlo. Giraudo coglie subito l’importanza di riscattare un mestiere, quello del cameriere, fino ad allora erroneamente legato all’archetipo del semplice servitore.
Nel 1999 la Città Eterna, su una delle sue più belle vedute tristellate, quella della Pergola del Rome Cavalieri di Heinz Beck, gli offre l’opportunità di sviluppare la sua idea di sala. Una collaborazione più che decennale quella con il cuoco bavarese, che sottende un affetto speciale, frutto di amicizia ed esperienze vissute, distillate nel loro libro “Arte e Scienza del Servizio”, pietra miliare nel mondo dell’ospitalità e della sala.
Umberto Giraudo, attore che seduce la platea con silenzi intensi e con voce calda ed avvolgente, ha riacceso i riflettori sull’importanza del servizio, nobilitando la figura del cameriere, per anni rimasta all’ombra dei cuochi, e portando ad una unica vera conclusione: un buon piatto, senza un buon servizio, è solo un racconto lasciato a metà.
Il suo impegno costante per la cultura dell’ospitalità nel 2012 gli fa ottenere tra i diversi riconoscimenti il Grand Prix de l’Art de la Salle, conferitogli dall’Acadèmie Internationale de la Gastronomie, associazione mondiale che valuta i migliori rappresentanti per ogni categoria di attività nel settore della gastronomia internazionale. La cultura dell’ospitalità di Giraudo, a oggi Guest Relation Manager del Rome Cavalier,i si traduce in una precisa ma pacata autorevolezza, fatta di intelligente comprensione per i suoi collaboratori, ma prima di tutto di cura per il cliente fruitore privilegiato di questa attenzione.