Notizie e curiosità da The Food School: ready to start!
Si muove a grandi passi l’avvio di The Food School, la scuola di Cucina di Bankogk in cui ALMA è attore principale per ciò che riguarda l’insegnamento della cucina italiana. Insieme infatti a Dusit Thani College e Tsuji Culinary Institute, a capo rispettivamente dei corsi di Cucina Thailandese e Giapponese, ALMA ha preso orgogliosamente parte a questo progetto di didattica in territorio asiatico, in linea con lo spirito e la visione internazionale che da sempre la caratterizza.
A portare la tradizione e l’enogastronomia italiana nel Far East, gli Chef Francesco De Rosa e Martina Sabbioni e il Pastry Chef Enrico Nativi che dall’headquarter ALMA si sono trasferiti nella capitale thailandese qualche mese fa, per prendere parte alle attività di kick off. Dalle ultime rifiniture su piani didattici e contenuti, a tutti gli aspetti logistici e organizzativi, alla verifica di forniture e materie prime, i nostri “ambassador” non possono certo dire di essersi annoiati.
Approfittiamo però di un loro attimo di pausa per farci raccontare un pò di più di questa esperienza e della cultura thailandese.
“C’è molto fermento all’interno di TFS (come ormai la chiamiamo) – racconta Enrico Nativi – siamo in dirittura d’arrivo perchè i corsi partiranno presto e stiamo quindi finalizzando gli ultimi dettagli. Ci sarà presto un Open House, ovvero una giornata in cui la Scuola sarà aperta a chi vuole conoscerla e informarsi sui corsi e abbiamo già molti iscritti. Al di fuori di qui c’è molta curiosità verso questa nuova realtà: i ristoratori chiedono, vogliono capire che cos’è questo progetto, quali sono i suoi output e se potrà rappresentare qualcosa di interessante per loro.”
“Fino ad oggi, nel corso dell’estate, ci siamo occupati soprattutto della sistemazione delle ricette e del reperimento degli ingredienti locali che con esse possano sposarsi” spiega Francesco De Rosa. “Abbiamo incontrato fornitori, produttori e allevatori per creare rapporti diretti e verificare in loco la qualità del prodotto“.
“La nostra filosofia di cucina – aggiunge Martina Sabbioni – si basa su tre concetti fondamentali: organic, local, susteinable. Questo richiede una grande conoscenza del prodotto locale e di come possa essere valorizzato in un ricetta della tradizione italiana, facendo però in modo che la rispetti a sua volta. In certi casi è stato necessario ovviamente approvvigionaci direttamente in Italia, certi prodotti qui non ci sono.
…O non ne conoscono l’esistenza! Per esempio non sanno e non concepiscono che esistano diverse varietà di pomodoro e che ognuna sia più indicata per una ricetta piuttosto che per un’altra. Per la loro cultura gastronomica il pomodoro è pomodoro, punto. Ma quando poi assaggiano un datterino o un riccio, capiscono quello che intendiamo!“.
La difficoltà che spesso incontriamo quindi – spiega Chef De Rosa-è quella o di sfatare falsi miti sulla cucina italiana o, al contrario, di far capire ai locali come certi particolari della nostra cucina non siano semplici vezzi ma elementi fondamentali per la nostra tradizione. In Thailandia la varietà di piatti si traduce in realtà in combinazioni e accostamenti più o meno sempre uguali di materie prime ogni volta diverse; non si crea una ricetta, con relativa tecnica, per valorizzare il prodotto. Quindi a volte è difficile far capire quanto un minuto in più in forno possa rovinare un piatto”.
“Ci sono poi anche differenze di costumi importanti, anche in termini di utilizzo delle stoviglie” racconta Nativi. “Sembrerà curioso ma i thailandesi non portano mai la forchetta alla bocca, solo il cucchiaio: se serve tagliare qualche cibo, lo fanno con coltello e forchetta ma poi mangiano con il cucchiaio. Oppure un piatto piano bianco in ceramica, che per noi è essenziale ed elegante, per loro è quasi sgradevole, meglio la ciotola in legno“.
Quali novità ci saranno nei prossimi giorni?
Ve lo racconteremo presto, tornate a trovarci!