CORSO SUPERIORE DI PASTICCERIA DI ALMA
Ciao Michela, raccontaci un po’ di te…
Sono una sognatrice, ottimista e piena di energie, determinata e molto pignola. Mi piace affrontare la vita con un sorriso, anche se a volte ho la luna storta, un motivo per ridere c’è sempre. Mi piacciono le sveglie all’alba per arrivare presto in laboratorio per assaporare quella calma prima della tempesta, il profumo delle brioches. Amo il mio lavoro come mai era successo nelle esperienze lavorative affrontate prima di buttarmi a capofitto nella pasticceria.
Come nasce la passione per la pasticceria?
Fin da piccola sono sempre stata attratta dalla cucina. Il sabato, quando rientravo da scuola, amavo andare da mia nonna e passare il pomeriggio con le mani “in pasta”. Tagliatelle, casoncelli, gnocchi erano all’ordine del giorno e se non si preparava della pasta fresca, c’era sempre una crostata o una torta di mele da fare! Adoravo osservare mia madre quando preparava un dolce, mi cimentavo sempre in qualcosa di diverso per allietare il pranzo domenicale con un dolcetto. Biscotti, torte da forno e soprattutto il tiramisù!
Raccontaci la tua esperienza in ALMA e il tuo percorso post-diploma.
ALMA per me non è stato solo un luogo di formazione, è il luogo dove ho vissuto una delle esperienze più belle fatte finora. Ogni giorno in aula c’era la curiosità di scoprire e di imparare consci che quello sarebbe stato solo l’inizio di un incredibile viaggio.
Chi vive ALMA scopre un percorso non solo dedicato allo studio e alla pratica, ma vive un mondo fatto di persone che parlano la tua stessa lingua e hanno la tua stessa passione.
Si è creata una famiglia che io porterò sempre nel cuore. Dopo la fase residenziale, gli chef decisero di mandarmi in un piccolo paesino in provincia di Padova per svolgere lo stage.
Qui ho visto una realtà crescere — Pasticceria Marisa ndr — migliorarsi e puntare sempre al massimo. Tutto questo grazie al maestro Lucca Cantarin, dal quale ho imparato tanto e che mi ha dato la grande possibilità di supportarlo giornalmente in tante attività, come la stesura del suo libro e la partecipazione ad una puntata per un programma televisivo.
Sei stata premiata come “Miglior Pasticcere donna” del “Digital World Pastry Stars 2020”. Il tuo primo pensiero dopo la proclamazione?
Ok, devo chiamare i miei genitori! Purtroppo non avendo potuto vedere la premiazione in diretta erano in trepida attesa di una mia chiamata. Sono fortunata perché ho una famiglia che mi ama e mi sostiene, soprattutto da quando ho deciso di mollare tutto per frequentare il corso di tecniche di base della pasticceria. È stato un salto nel vuoto e loro mi hanno spinta e spronata ad ogni ostacolo: c’erano e ci saranno sempre! Questa vittoria la dedico anche a loro, le colonne portanti della mia vita.
Cosa si nasconde dietro questo importante riconoscimento?
Tantissimo sacrificio e tanto allenamento. Ho passato l’estate davanti al forno. Mentre i miei colleghi mi salutavano nel primo pomeriggio, io rimanevo in laboratorio a provare e riprovare per trovare il bilanciamento giusto… “starò mettendo troppa scorza di arancia? Cosa sarà meglio tra vodka al limone o limoncello?”. Nonostante ciò non ho mai mollato, anche quando dopo le lunghe giornate di produzione la voglia di andare a casa era più grande di qualsiasi altra cosa.
Hai vinto al “WPS” presentando una tua creazione, una torta tradizionale al cioccolato. Raccontaci il prodotto.
Mi sono ispirata alla tradizionale ciambella marbre che crea un classico effetto cromatico netto ma marmorizzato, non uniforme. L’idea era quella di stupire al taglio della torta creando un’evidente e uniforme stratificazione formata da due cake, il primo al limone e il secondo al cioccolato, separati da uno strato di lamponi. L’innovazione sta nell’unire queste due masse in due step. Il primo cake viene cotto e successivamente abbattuto, ricoperto di purea al lampone e inserito nel secondo cake al cioccolato un momento prima che venga infornato il dolce, questo serve ad unire i diversi strati e renderli omogenei tra di loro. Per concludere una semplice glassa al cioccolato per sigillare il prodotto e aiutarne la conservabilità.
Descrivici il tuo concetto di pasticceria.
La pasticceria è eleganza, innovazione e tecnica. Caratteristiche fondamentali che credo si possano raggiungere con pratica, dedizione e impegno, il tutto ben miscelato con amore e passione.
Dove trai ispirazione?
Ammiro la pasticceria francese, racchiude tutto quello che è il mio concetto di pasticceria. Forme eleganti e pulite, effetto visivo sorprendente e d’impatto. Apprezzo l’idea che loro trattino ogni dolce esposto in vetrina come se fosse un gioiello prezioso in una boutique di lusso.
Quanto è importante la formazione nel mondo della pasticceria?
Credo sia fondamentale, ed è altrettanto importante continuare ad aggiornarsi e non stancarsi mai di ricercare, provare e riprovare.
Un consiglio per i futuri diplomati ALMA?
Il nostro lavoro non è fatto di soli sacrifici e rinunce, ma è passione, dedizione e continua ricerca. Sperimentare per creare qualcosa di nuovo e innovativo è uno stimolo per migliorarsi giorno dopo giorno. Non smettete mai di cucinare con passione, perché è quella che renderà il vostro piatto o il vostro dolce unico. Non arrendetevi alle prime cadute, non fatelo mai, rialzatevi più forti di prima e proseguite per raggiungere il vostro sogno.