Quando la tua passione diventa il tuo lavoro. È proprio il caso di Elisabetta Azzolini, che dopo aver conseguito il Master ALMA-AIS, ha costruito il suo percorso professionale nel mondo del Vino e della Sommellerie, coronando di fatto un sogno.
La tua prima esperienza nel mondo della ristorazione?
Ho iniziato il mio percorso nell’ambito ristorativo da adolescente, muovendo i primi passi in un agriturismo vicino casa. Da lì è stato un crescere di emozioni, di bisogni e di sogni che mi hanno portata a focalizzarmi sulla mia più grande passione: raccontare il vino e il suo territorio.
Con il vino ho un rapporto intimo, il primo incontro è avvenuto proprio in quel magico agriturismo mentre cercavo di far conoscere ai clienti i sapori della mia terra. Si è trasformata così, nel tempo, in una relazione di famiglia, di amore, determinazione e passione.
Sono partita dagli insegnamenti dei miei nonni e dei miei genitori, ma ho imparato a farlo mio, a trasferire nel vino anche la mia anima.
La sensibilità femminile è sicuramente un vantaggio: curo i miei clienti con lo stesso amore con cui mia madre mi ha cresciuta.
Hai sempre pensato di diventare Sommelier?
Il vino mi ha arricchita, mi ha donato una sensibilità maggiore, mi ha permesso di viaggiare con lo spirito. Insieme abbiamo anche abbattuto molte paure e mi ha donato il coraggio di inseguire me stessa, sempre. È la mia vita perché mi appartiene e mi parla. E perché insieme ci divertiamo un sacco. La risposta quindi è si, ho sempre voluto diventare Sommelier.
Hai frequentato il Master ALMA-AIS, cosa ti è piaciuto di più questo corso?
Con lo sguardo emozionato ricordo i volti dei miei amici di viaggio, gli stessi che mi hanno accompagnata ed aiutata ad arrivare fin qui. Gli stessi che a ogni degustazione si arricchivano con me. I miei insegnanti hanno saputo tenermi per mano, toccarmi la mente e aprirmi il cuore.
Qualsiasi persona che torna da un lungo viaggio come quello di ALMA torna a casa migliore di quando è partito ed è proprio per questo che consiglio questa straordinaria esperienza. Il Master ALMA-AIS aiuta a conoscere il mondo, ad aprire la mente, a conoscere nuove persone ma più di ogni altra cosa aiuta ognuno di noi a conoscere meglio sé stesso.
Un momento vissuto in ALMA che porti nel cuore?
Ricordo una giornata particolare trascorsa in ALMA, uno dei momenti più intimi e personali vissuti con i miei compagni. Quel giorno il nostro compito era quello di preparare una presentazione riguardante uno di nostri vini del cuore. La presentazione non doveva seguire schemi precisi e quindi eravamo liberi di comunicarlo come meglio credevamo. Quale scelta avrò mai fatto io? Carema 1978 della Cantina Morbelli.
Durante quella presentazione mi sono sentita me stessa, mi sono sentita libera di parlare del mio territorio senza paura di ferirlo. Leggevo frasi, parole ma in realtà ero felice di condividere un po’ della mia vita in quella classe. Non mi sono sentita giudicata neppure per un secondo, ma ho scoperto la bellezza dell’ascolto. Un silenzio in grado di regalarti risposte preziose e quel giorno ALMA mi ha regalato uno dei momenti più belli della mia vita.
La tua esperienza fuori da ALMA al ristorante Gardenia di Caluso.
Finito ALMA, dopo pochi mesi, sono tornata al Ristorante Gardenia di Caluso come sommelier. Mariangela Susigan, la Chef Patron, mi dà la possibilità di esprimere me stessa in libertà e così, con le mie giacchette stravaganti, mi ritrovo a parlare di vino, di uomini, di terre e luoghi diversi.
A volte faccio fatica a contenere il mio entusiasmo nel perimetro di una mattonella e finisco per coinvolgere tutta la sala in un “ricordo mio” di vita. Lavorare e poter essere sé stessi penso sia la cosa più bella. Il lavoro in sala richiede passione, empatia, sensibilità e solo portando un po’ della propria vita ed esperienza ci si emoziona. Mi sento viva al Gardenia e cerco di trasmettere la mia passione a tutta la brigata. Inseguire sé stessi e trovare il proprio mondo è essenziale.
Hai dedicato un libro alla tua terra, raccontaci questo tuo progetto.
Dopo aver concluso il Master ALMA-AIS, ho riletto spesso la mia Tesi dal titolo “Un viaggio in Canavese” diverse volte e mi è venuta l’idea di trasformarla in un libro vero e proprio. È stato un percorso lungo, non perfetto ma coraggioso della durata di due anni circa.
Ci sono limiti che con gli anni diventano più pesanti fino ad arrivare in un certo senso ad ostacolare la tua vita. Pensi a come sia difficile superarli e ti metti in discussione, poi un giorno decidi di fare ciò che ami di più al mondo: lasciarti trasportare dalle tue emozioni e condurre un viaggio alla scoperta della tua terra. Lo fai per arricchirti, per sentirti libera, per conoscere persone che sapranno con il tempo colorarti la vita. Lo fai utilizzando come metro di paragone te stessa, concedendoti la libertà di costruire e inseguire il proprio punto di vista.
Un mondo immaginario chi si realizza da zero. Scrivendo questo libro i racconti mi hanno appassionato, le persone di cui parlo mi fanno ancora compagnia, la loro voce è stata la colonna sonora dei miei giorni. Oggi vedo con un altro occhio le mie debolezze grazie al mio libro “l’itinerario delle mie emozioni”. Un’avventura magnifica, una grande fatica raccontarla tutta ma una grande soddisfazione, un sollievo e una cura.
Quanto è importante per te la conoscenza del territorio?
Per saperne parlare bisogna conoscere. Spesso viene considerata una limitazione il non aver visto troppe cose al di fuori della propria “comfort zone” ma in realtà per imparare, andare oltre, viaggiare ed essere dei bravi professionisti non è necessario allontanarsi troppo… basta avere anima, fantasia e creatività.
Il limite non risiede nel conoscere ciò che ci circonda, il limite sta nel non voler comprendere ciò che abbiamo a portata di mano. La conoscenza del mio territorio per me è fondamentale.
Come passi il tempo libero?
Amo molto il mare, fare lunghe passeggiate, andare alla scoperta di nuove storie e farle entrare nella mia vita. Ho tantissime passioni, amo la musica, la vigna, i tramonti, andare a cena fuori, amo fare attività fisica. Amo passare intere giornate con i produttori alla scoperta del loro mondo, toccare con mano la terra, vivere le tradizioni e rispettarle.
Ritengo che accompagnare l’attività professionale ad attività di vario tipo sia sicuramente proficuo, perché aiuta il nostro equilibrio naturale, ci dà una maggiore centratura, aiuta a vedere le cose in maniera differente. Mi ritaglio del tempo per fare dei viaggi perché, oltre a vedere il mio mondo con occhi diversi faccio esperienze distinte.