CORSO SUPERIORE DI CUCINA ITALIANA DI ALMA
Cosa ha rappresentato per te l’esperienza in ALMA?
Da adolescente sognavo di diventare un dentista. Questa convinzione mi ha portato a seguire studi scientifici fino a quando la latente passione per la cucina ha preso il sopravvento, stravolgendo i miei progetti. Ottenuto il diploma sono corso in una delle cucine più importanti del panorama gastronomico italiano dell’epoca, “l’Antica Osteria del Ponte”. È stato lo chef Santin a consigliarmi ALMA. Poco tempo dopo è iniziato il mio percorso nel luogo che vedevo come la Hogwarts dei cuochi. ALMA ha segnato l’inizio del mio sogno e ha rappresentato la chiave per raggiungere i miei obiettivi.
Raccontaci del tuo percorso una volta diplomato, fino ad arrivare al “The View” di Lugano.
Dopo l’esperienza di stage nell’allora ristorante due stelle Michelin di Niko Romito, sono entrato a far parte della brigata del “Grand Hotel Rimini” dove ho avuto modo di studiare la complessità dell’organizzazione della cucina classica e le modalità gestionali delle materie prime. Conclusa la tappa romagnola sono entrato a far parte del team di Guido Haverkock al ristorante dell’hotel “I Portici” di Bologna. Trascorsi due anni inizia il mio periodo elvetico: prima con la riapertura dei uno storico resort nel locarnese sotto la guida dello chef Antonio Fallini, poi al “The View” di Lugano della famiglia Rosso che mi ha dato l’occasione di gestirne la cucina.
Cosa significa fare ristorazione per un grande gruppo dell’ospitalità?
Significa imparare ad avere un occhio di riguardo per ogni singolo cliente che desidera trascorrere da noi momenti di relax, prestando la massima attenzione alle sue esigenze in modo da fargli vivere un’esperienza indimenticabile.
Quale proposta gastronomica offri ai tuoi ospiti?
Una cucina smart durante il corso della giornata per coloro che hanno poco tempo da dedicare al pranzo o che vogliono godersi uno snack veloce. Per la sera invece una proposta gourmet, con la quale desideriamo far vivere un’esperienza gastronomica unica. L’obiettivo è scavare nel profondo della cultura gastronomica del Ticino e riproporla con un approccio moderno. Oltre al territorio ripropongo preparazioni mediterranee con una particolare attenzione alla scelta dei prodotti e alla rivalutazione di ingredienti dimenticati.
Qual è il segreto per distinguersi tra la vastissima proposta gastronomica odierna?
Essere dinamici, proporre sempre qualcosa di innovativo raccontando al cliente la storia che si cela dietro ogni prodotto che utilizziamo, rendendolo partecipe e cosciente di ciò mangia.