Per la rubrica “Casi di Successo” ALMA, abbiamo scambiato qualche battuta con Cristina Varchetta, Sommelier professionista e Diplomata del Master ALMA-AIS. Le radici profonde della famiglia Varchetta si intrecciano con la modernità nelle loro vigne centenarie.
Con dedizione, Cristina guida il reparto Marketing e Comunicazione delle rinomate Cantine Astroni, portando avanti la storia e l’eleganza di una tradizione vinicola secolare.
Raccontaci di te.
Ho appena compiuto 32 anni, ho fatto parte della 15° edizione del Master ALMA-AIS.
È stata una bellissima esperienza, importantissima per me, soprattutto sotto l’aspetto della comunicazione.
Io nasco come una ragazza super-timida, a parlare con il pubblico era una mia grande difficoltà, grazie al Master le cose sono cambiate.
Grazie a loro ho acquisito fiducia in me stessa e da quel momento in poi mi sono impegnata al massimo.
Cosa ti sei portata a casa da questa esperienza?
Sicuramente, ogni singolo docente, per aspetti diversi, mi ha trasmesso insegnamenti importantissimi.
Finito il periodo di teoria in ALMA, ho svolto lo stage da Feudi San Gregorio, ad Avellino, in Campania, dove ho avuto la possibilità di formarmi sull’ospitalità, quello che poi ad oggi faccio anche nella mia azienda.
Dopo lo stage?
Poi c’è stato il punto di svolta, essendo una figlia d’arte enologica, mio padre è tornato a bussare alla mia porta e propormi di tornare a casa e attuare tutto ciò che avevo imparato per l’azienda di famiglia. Sono tornata in Cantine Astroni, ma con una consapevolezza diversa.
Sin dai 18 anni ho lavorato in azienda, all’età di 23 anni non sapevo se lavorare lì fosse un obbligo oppure una passione, quindi ho deciso di tagliare i ponti, con tanto sacrificio, mi sono reinventata e mi sono lanciata nella formazione personale.
Quindi mi sono buttata nel percorso AIS, poi nel Master di ALMA, in altri corsi legati alla comunicazione che riguardavano i Social Media e tutti gli altri interessanti aspetti della comunicazione, per poi concludere con esperienze legate all’ospitalità.
Di cosa ti occupi nello specifico.
Mi sto occupando del settore della comunicazione a 360° dell’azienda, per tutto quello che sono le guide, le fiere, i comunicati stampa e poi mi sto dedicando ad una piccola parte di estero e quest’anno avendo il supporto dell’ospitalità, probabilmente dovrò girare un po’ per il mondo e quindi vediamo cosa ci aspetta per il futuro.
Cosa ti ha trasmesso il Master ALMA-AIS?
Sicuramente essere diligenti, non inteso come “essere schematici” o con i paraocchi, ma impegnarsi per portare il lavoro a termine.
Anche avere le prove sensoriali settimanali nel corso, ti trasmette la prontezza di essere preparati ad ogni tipo di prova, quindi ad un certo punto riesci a capire come affrontare queste sfide.
Ti permette di capire quali sono i tuoi limiti, come preparare a determinate cose e questo sicuramente mi ha aiutato nel lavoro che faccio, soprattutto di ospitalità.
Poi quando rendi soddisfatta la persona che hai di fronte, capisci che hai fatto un buon lavoro, è la ciliegina sulla torta.
Cosa significa per te essere la guida di un’azienda familiare?
Per me è un orgoglio, perché rappresento la quarta generazione. Cantine Astroni è un’azienda per tre quarti familiare, quindi la maggior parte dei dipendenti e delle persone che lavorano sono principalmente familiari, e noi come quarta generazione vogliamo conservare questo grande dono che i nostri genitori ci hanno donato, per poi consegnarlo migliorato alla quinta generazione.
Come è avvenuto il cambio generazionale in azienda?
Il cambio generazionale, a livello generale, dipende dal livello di cultura. La consapevolezza di avere qualcuno alle spalle che mi possa proteggere, come mio padre, mi ha permesso di sbagliare e di imparare da essi. Questo è un aspetto molto importante e non scontato per me, perché come ben sappiamo in Italia la generazione dei nostri genitori è quella che ad oggi fa ancora da padrona, invece di mettersi da parte e dare spazio a noi. Questo aspetto l’ho notato durante le esperienze vissute in fiera, in cui ho visto giovani promesse imprenditoriali, soprattutto donne, che vogliono emergere con il loro talento, ma i genitori gli bloccano ogni tipo di possibilità.
Grazie a queste esperienze ho visto quanto è importante lo spazio e le possibilità che i miei genitori mi hanno dato.
Raccontaci il tuo legame con i vitigni autoctoni della Campania.
Il progetto di Cantina Astroni nasce per riqualificare i vitigni autoctoni della mia zona, che è appunto Napoli, più precisamente Campi Flegrei.
Napoli ha due zone vulcaniche, Vesuvio e Campi Flegrei, quest’ultima è una caldera e la nostra azienda si trova proprio a ridosso di uno di questi crateri.
In questa area si coltivano da sempre le varietà falanghina e pedirosso, dove la prima varietà la fa da padrona.
Oggi è corretto parlare di biotipo in relazione alla falanghina, perché ne esistono di diverse tipologie, e ognuna ha trovato spazio in diverse regioni, come la Puglia, la Calabria, la Basilicata e ovviamente la Campania.
Essere una donna in enologia che cosa significa per te?
Si parla molto di questo aspetto, personalmente contribuisco nel mio piccolo, facendo parte delle “donne del vino” della Campania.
In famiglia io sono l’unica donna che è presente in azienda, ho lottato per avere il mio posto e per affermare le mie idee.
Questo passaggio è proprio quello che volevo, perché generalmente le donne di una famiglia del sud si trovano in ufficio e data la mia formazione, in ragioneria, mi sarei dovuta trovare a gestire i famosi registri di cantina.
Sono orgogliosa della mia famiglia che ha capito che la mia generazione è quella legata al comunicare i valori e i giusti messaggi dell’azienda.
Quali sono le caratteristiche indispensabili per un sommelier?
Il mio punto di vista è quello di un sommelier non legato alla ristorazione, ma bensì al mondo dell’ospitalità.
Per fare un lavoro del genere occorre conoscere numerosi settori e magari averli anche praticati per un periodo della propria vita.
Nell’ospitalità penso che non sia adeguato avere una personalità legata esclusivamente al mondo della sommellerie, ma occorre avere un approccio verso il cliente e predisposto alla vendita. La vendita a cui faccio riferimento è molto diversa da quella che si fa al tavolo, ho vissuto differenti esperienze da sommelier al tavolo e le due vendite sono completamente differenti.
Cosa consiglieresti ad un futuro studente interessato al Master ALMA-AIS?
Il Master ALMA-AIS lo consiglio assolutamente, perché è una crescita di vita.
Per me è stato fondamentale perché ha rappresentato una crescita personale quindi lo consiglierei ad occhi chiusi. È stata una svolta personale e professionale.