Se l’equazione della tavola vede pizza e Sud Italia come compagni inseparabili, va ammesso e contemplato allo stesso tempo come nel corso degli ultimi 20 anni un elemento così famoso, così riconosciuto, così peccaminosamente buono abbia trovato un proprio filone d’interpretazione anche nella Pianura Padana. Simone Padoan con i suoi Tigli a San Bonifacio, piccolo centro del veronese dolcemente adagiato sulle pendici collinari, è considerato come il pioniere di quella che oggi viene indicata come pizza degustazione. Classe 1971, Padoan è l’ultimo di 9 fratelli e sin da piccolo i suoi divertissement si alternano tra farine, lievitazioni e pomodoro. Sei anni nella pizzeria del fratello e poi il cambio di rotta con l’apertura dei Tigli nel 1994, ma è con il 1999 proprio alle porte del nuovo millennio che Padoan da pioniere gastronomo, inaugura il suo personale concetto di fare pizza. Un unicum in netto anticipo sui tempi di quella che sarebbe divenuta una specifica area nel mondo della pizza gastronomica, oggi perseguita da molti pizzaioli nel nostro Paese.
Partendo proprio dalle base, l’impasto non è più solo supporto di farce bensì si connota di una propria autonomia gustativa, caratterizzata da leggerezza e digeribilità, a cui abbinare ingredienti e tecniche che fino a quel momento erano confinati al mondo del fine dining stellato. La pizza nella sua circolare integrità ora diviene una successione golosa di spicchi dove, come le portate di un menu gastronomico di pari livello, si posizionano verdure, fermentati, carni sontuose, formaggi rari e pesce! Simone Padoan ha cambiato il modo di intendere la pizza, nella patria della pizza stessa. L’ha nobilitata, ha fatto in modo che la reputazione del pizzaiolo ascendesse a un livello pari a quello dello chef. Dopo anni di ricerca e sperimentazione, I Tigli si configurano oggi come il punto di riferimento per una pizza che unisce il mondo della farina e dei lievitati a quello della cucina d’autore grazie a questo nuovo Maestro d’Arte e Mestiere.