Può sembrare paradossale, ma architetto e gelatiere tendono allo stesso fine: l’equilibrio tra bellezza e ragione. La piacevolezza estetica di un buon gelato, infatti, sottende ingredienti perfettamente bilanciati. Un’armonia che Paolo Brunelli, marchigiano di Agugliano, ha saputo trovare anche nella ricetta della propria vita.
Brunelli trascorre i primi anni della gioventù tra continui tentativi, cercando di dare una forma ai propri obiettivi. Inizialmente nella musica, passione che ha provato, con successo, a trasformare in lavoro. Le esperienze maturate negli studi di registrazione, la vicinanza di veri cultori della musica e la conoscenza sempre più ampia del panorama musicale, hanno contribuito a plasmare il suo animo. Tuttavia, è l’amore ritrovato per il gelato a cambiare il ritmo della sua quotidianità, permettendogli di affermarsi come persona dal talento unico. Brunelli si avvicina alla materia con profondo rispetto apprendendo dai migliori maestri e, in breve tempo, apre due negozi: il primo nella sua città natale e il secondo in Senigallia, passando dalla collina al mare. Ai suoi clienti propone un gelato frutto di continua sperimentazione, sintesi della memoria gustativa, capace di evocare ricordi lontani e allo stesso tempo crearne di nuovi.
Nel 2009, Brunelli diventa direttore artistico del Festival del Gelato Artigianale della sua Agugliano, seminando idee e gusto. Il suo spirito creativo e poliedrico verrà poi premiato anche dal Gambero Rosso, che nel 2017 gli assegnerà tre coni – il massimo – nella guida Gelaterie d’Italia: un riconoscimento prestigioso, che gli sarà confermato negli anni successivi. È presidente della Compagnia dei Gelatieri, da lui fondata assieme ai colleghi Alberto Marchetti e Andrea Soban, in difesa del gelato artigianale. Brunelli è artigiano avveniristico del gelato, che con il suo lavoro promuove il ritorno identitario a questo prodotto. Il suo è un gelato la cui bontà fa rumore ed emana vibranti emozioni che generano il sorriso.