Gorgoni-Grignaffini: Il Vignaiolo Universale

14 Settembre
Pierluigi Gorgoni e Andrea Grignaffini ci raccontano il mondo del vino da una prospettiva nuova ed originale, fra emozioni in musica e parole

 

Raccontare l’universo romantico del vino in chiave narrativa, questa è l’idea di Pierluigi Gorgoni e Andrea Grignaffini, autori del libro “Il vignaiolo universale”, lavoro pubblicato per Marsilio Editori.

Un percorso che scivola con leggerezza tra i suoni della natura e le note aromatiche del vino i suoi profumi. Un viaggio ripercorso con estrema piacevolezza all’interno dell’ultimo incontro ALMA TALKS 2018, dal titolo omonimo del libro e proseguo del progetto “Next Generation Chef” di ALMA.

L’evento, condotto dalla giornalista Chiara Marando, ha visto la partecipazione di Pierluigi Gorgoni — autore del libro —, del regista teatrale Pietro Arrigoni, e di Gianmarco Boninsegna, avvocato mantovano e diplomato Sommelier al Master ALMA- AIS.

Non solo un’intervista, ma anche un appuntamento scenico dove la sapiente lettura emotiva del regista Arrigoni racconta in maniera più approfondita alcuni passi del libro, immergendo fin da subito il pubblico in un’intima cornice, come proscenio all’intervista dell’autore.

“Il vignaiolo universale — afferma Gorgoni — segue il percorso tracciato nel precendente capitolo “Il cuoco universale” (realizzato nel 2015, sempre per Marsilio [n.d.r.]), un tentativo di trovare dei riferimenti che rappresentino il concetto universale del vignaiolo, il valore culturale legato al produttore fisico del vino.”

Un’opera scritta a quattro mani con Grignaffini che, nonostante l’importante presenza di citazioni bibliografiche e storiografiche, nasce in maniera estemporanea: “l’idea di realizzare il libro nasce in ALMA durante una prova d’esame del Corso Superiore di Pasticceria, nel giugno 2017 […] e si conclude nel giro di 20 giorni, con gli ultimi 6 capitoli realizzati nell’arco di due notti insonni”.

Un’opera al confine tra narrativa e ricostruzione storica, che cerca di svincolarsi dalla soggettiva, sfrenata e personale passione per la materia, a favore di una lucida e ragionata oggettività.

Tutto questo completato dalla presenza delle pregevoli illustrazioni grafiche di Paolo Rui — illustratore milanese tra i più noti a livello nazionale, sia in ambito editoriale che pubblicitario —, concendendo un omaggio universale alla figura del vinificatore: “fare vino non è arte, è una forma molto alta d’artigianato”.

L’evento si conclude con la brillante e umoristica pièce teatrale di Boninsegna, incentrata sulla controversa figura di Hans Barth. Autore tedesco della seconda metà dell’ottocento e corrispondente del “Berliner Tageblatt” a Roma, divenne famoso con l’”Osteria, Guida spirituale delle osterie italiane da Venezia a Capri”.

Un viaggio enogastronomico nel quale Barth — il “Primo Tripadvisor dell’800” per Boninsegna — guida i suoi connazionali tra le migliori osterie d’Italia, facendosi trasportare dall’anima focosa del vino, visto come farmaco, come cura, che proprio all’interno delle osterie rappresenta l’emblema massimo dell’interazione sociale.

“Non è necessario solo avere sete fisiologica — chiude Boninsegna — ma abbiate sempre sete di vino, e di sapere…”, un monito per le generazioni presenti e future, che si sposa inequivocabilmente con le ambizioni del progetto “Next Generation Chef”.

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