È il 1981 quando i giovani Erminio Alajmo e Rita Chimetto, poi convolati a nozze, aprirono quello che sarebbe diventato uno dei migliori ristoranti al mondo, un’insegna luminosa nel piccolo centro di Sarmeola di Rubano, a pochi minuti da Padova: Le Calandre.

Il fiore all’occhiello di un impero del gusto e dell’accoglienza, che oggi conta 13 realtà tra Italia, Africa e Europa dove le tre stelle delle Calandre e quella di Quadri e Montecchia offrono uno scorcio sulla grandeur tecnica e imprenditoriale di questa famiglia nell’ospitalità.
Rita Chimetto è una cuoca dalla spiccata sensibilità gustativa, con un’innata passione per l’arte dolciaria, che la porterà ad approfondire la tradizione pasticcera padovana, facendo di antiche ricette oggetto di studio e meticolosa ricerca. Nella leggendaria Guida Rossa del 1982 ottiene, prima in Italia, l’ambito macaron Michelin in un solo anno dall’apertura.
Erminio Alajmo in sala invece, è un maître di straordinaria eleganza, che con una gestualità lirica ed espressiva incanta gli ospiti, accompagnandoli in un percorso esperienziale unico, comprendendo a fondo i desiderata di ciascun commensale. Un’esperienza maturata (e stellata!) fin dagli esordi come quella dell’hotel Le Padovanelle nell’hinterland patavino come Restaurant & Hotel manager, poi il lancio delle Calandre e fino a oggi la gestione di sala della splendida Montecchia.

Nel 1994, il testimone passa ai figli Massimiliano e Raffaele, all’epoca poco più che ventenni, armoniosamente sostenuti nell’impresa dalla sorella Laura. La ristorazione quindi diventa sempre più un affare di famiglia, una vocazione condivisa. “Non c’è verità se non quella contenuta negli ingredienti, nella natura stessa. La verità è dentro, ed è ben nascosta, ma la cucina, che è uno dei mezzi per tentare di farla venire alla luce, deve essere semplice”. Questo è l’Alajmo pensiero che guida lo spirito di questa famiglia. Familiarità, piacere, divertimento, calore gli aspetti distillati in quel senso dell’ospitalità di cui Erminio e Rita Alajmo sono stati precursori, permeandone il rapporto tra cucina e sala facendo dei loro figli, dei loro collaboratori ma anche i dei loro piatti, attori di un’accoglienza capace di emozionare. Dalla stesura del primo capitolo sono trascorsi ormai quarant’anni, ed Erminio e Rita Alajmo sono diventati illustri ambasciatori dell’ospitalità italiana all’estero, che non è solo un valore da preservare ma anche un profondo elemento identitario, da condividere con le generazioni future.

 

I MAM 2020