“Le sfide sono il mio pane quotidiano e la cucina è l’arena dove preferisco affrontarle!” Queste sono le parole dello chef Matteo Papa, il cui carisma e fisicità confermano l’amore profondo per la cucina.
Quando era bambino pentole, casseruole e boule erano i suoi giocattoli preferiti. Con il passare del tempo, cresceva il ragazzo e cresceva anche la sua vocazione.
Sin dalla prima media aveva ben chiaro la strada che avrebbe voluto intraprendere tre anni dopo: frequentare la scuola alberghiera di Termoli IPSEOA Federico di Svevia. Gli anni di studio scivolano via molto velocemente e in questo periodo lo chef incontra una personalità che lascerà il segno in lui e nella sua carriera, il docente di cucina Mauro Inglese. I suoi insegnamenti e la sua vicinanza lo hanno reso un’inseparabile guida durante le diverse esperienze fatte lungo la penisola, toccando con mano le diverse cucine regionali italiane.
Dopo una parentesi di un anno in cui decide di arruolarsi in aeronautica ispirato dalla carriera del padre, ritorna in cucina a Monaco di Baviera, dove resta per circa due anni. Finita l’esperienza tedesca, il ritorno in Italia gli permette di avverare un sogno: partecipare al Corso Superiore di Cucina ad ALMA.
Al termine del periodo formativo, approda al ristorante “da Vittorio”, iniziando con il periodo di stage, per poi essere riconfermato e assunto come capo partita per un anno e mezzo. In questo periodo lo chef ha avuto la possibilità di apprezzare tutti gli aspetti che accomunano il mondo dell’arma da quello della cucina. In entrambi gli ambiti occorre avere precisione, puntualità e rispetto della fiducia che si riceve, sia per portare a termine una missione che per finire un servizio.
Un’altra sfida che lo ha sempre stimolato è quella dell’insegnamento, ed è per questo che quando lo chef ha ricevuto la chiamata di ALMA, non ha potuto far altro che accettare. Da stagista a chef docente, Matteo ha potuto contare sempre su un supporto fondamentale, quello dello chef e poi collega Bruno Ruffini, uno dei mentori che oggi sente di dover ringraziare per averlo affiancato nel superare le sfide quotidiane e raggiungere i propri obiettivi.
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La cucina in tre parole: Tecnica, tradizione, intimità