Da una passione, l’idea
La volontà di istituire una scuola di cucina all’interno della Reggia di Colorno, uno dei monumenti più rappresentativi del territorio, viene dalla Provincia di Parma con l’allora Presidente Andrea Borri. A sostenerla, uno dei suoi membri, l’ Assessore all’Agricoltura e alle Attività produttive, Albino Ivardi Ganapini, oggi presidente onorario di ALMA. Sono anni interamente dedicati alla ricerca di stakeholder e sostenitori, alla tessitura di relazioni e partnership che nel 2002 portano alla creazione del Comitato Promotore. Fondamentale nella riuscita di questa nuova impresa il sostegno della Camera di Commercio di Parma con il suo Presidente Andrea Zanlari, affiancato fin dall’origine da Enzo Malanca, allora membro di Giunta e Presidente di ALMA dal 2012 al 2023.
Nasce il gruppo di lavoro
In breve tempo prende forma il progetto ALMA, intuendo fin dai primi momenti dello studio di fattibilità la necessità di una realtà di respiro internazionale. La missione: valorizzare e promuovere il patrimonio agroalimentare italiano in tutto il mondo.
Il Palazzo Ducale di Colorno, conosciuto al tempo solo per le sue bellezze architettoniche, aveva bisogno di vestire un nuovo ruolo che potesse rilanciarne immagine e notorietà e animarne lo spazio. Ospitare un centro di formazione d’eccellenza professionale e culturale sembrava sposare l’intento. Il fatto poi che la Reggia sorga proprio nel cuore della Food Valley ha reso la scelta dell’ambito enogastronomico qualcosa di imprescindibile.
Gli anni delle fondamenta
Il 6 maggio 2002 si costituisce ufficialmente a Colorno “La Scuola Internazionale di Cucina Italiana”, il cui titolo viene poi accompagnato dal nome ALMA, scelto “perché nome italiano, di donna, breve e che ammicca all’ALMA Mater universitaria” e più ancora perché radice della parola latina “alimentazione, nutrizione”.