Alessandro Masia è un uomo che non ama perdere tempo. Impara fin da subito a sfruttare l’arte culinaria come merce di scambio, barattando manicaretti in cambio di perdono. Perdono dalle mattinate passate ai fornelli anziché dietro i banchi di scuola. La scorciatoia lo affascina, non intesa come strada più corta ma invece come quella più veloce e diretta per il raggiungimento dell’obiettivo, quello di entrare nel mondo dell’alta ristorazione. Lasciata la Sardegna, si guadagna in 2 anni di full immersion il diploma presso la Scuola Regionale di Nettuno. È una liberazione, il passaporto per un mondo da esplorare saltando da una cucina all’altra passando per i laboratori di pasticceria. Le stelle di ristoranti e alberghi cominciano a tracciare la via lattea lavorativa di Masia che da Riccione passa a St. Moritz, per poi tornare in Sardegna al Cala di Volpe e quindi ritrovarsi a Roma all’Hotel Eden.
L’Italia comincia a star stretta a Masia che nel frattempo si è affermato come esimio pasticcere. È la volta di Londra, dove trascorre un anno affacciandosi al mondo della pasticceria internazionale senza tralasciare l’arte dolciaria da ristorante gourmet. È un’esperienza formativa dal punto di vista umano e professionale alla quale segue la chiamata come responsabile della pasticceria del ristorante Cracco Peck. La tappa successiva dalla carriera di Masia è dettata più dal cuore che dalla ragione, almeno apparentemente. L’opportunità di entrare nell’equipe di Ferran Adrià viene rifiutata in favore di un cambio rotta che vede lo chef protagonista sulle coste australiane.
Con la mente più aperta che mai, dopo altre esperienze tra Londra e Hong Kong, nel 2013 Masia approda in ALMA come docente del Corso Superiore di Pasticceria e responsabile dei Corsi internazionali di pasticceria.
Ora è ALMA ambassador, per continuare a portare nel mondo i valori dell’etica e la professionalità nel mestiere, valori da sempre condivisi con la Scuola.
Dolce preferito da gustare: La Saint Honoré
Dolce preferito da preparare: Il soufflé
La pasticceria in 3 parole: piacere, sperimentazione, soddisfazione altrui